a famagosta,MILANO

Oggi,una signora diceva così
-Deve salire?
-Si
-Dove va?
-Al quinto piano
-è italiano?
-no,sono straniero
-da dove?
-Spagna,Malaga
-che ricordi, sai? "Spagna è il paese più bello del mondo"
....

Belén

Marzo 2006,Verona
V.Roma 32 (Via Roma Café)
Photo:Paolo Portaluri

DAL VENERDI 17 AL CINEMA (SPAGNA)

TAPAS.una bella serata

La sera è iniziata così , una puzza di frittata si sente dietro le porte della cucina (da Mafaldo e Guille nel loro loft svedese)lì si nascondevano degli italiani impazziti x assaggiare una bella TAPA..se fosse una torta spagnola con il "cabello de angelma italia ancora, belli pure i coLtelli!(dalla Rinascente? ma dai El corte Ingles ce li ha uguali;-)allora tutto pronto tranne piatti c'era sapore di aglio e prezzemolo(perejil coño!) e una (non mi prendete in giro!) salsa BRAVA fatta da paprika "italiana"...quindi che inizi lo sgarzo , a tapear!....molto vino(rosso,bianco, spumante..italia,italia,italia..) ma scusa? LAS TAPAS...allafine un APERITIVO bellino però,2 ospoti d' onore (io Espagnolo e mademoiselle Adeline vivre la france!)e i gemelli portaluri! Francesco "al fuego".
Musica a cura di DJ Colavero!

Gli ubriaconi x finire la festa (dietro casa)senz'altro nella famosa Via Gluck.

saluto speciale alla dolce voce di Emma che urlava sottilemente ciao Valery! mentre me ne andavo verso la solita metro di Sondrio a Milano...
That`s all from Milan. see u the next post!

comme des garçons

L'idea è di quelle che potrebbero fare strada. Del resto, la geniale designer che si cela dietro la griffe Comme des garçons, la sessantaduenne giapponese Rei Kawakubo, ci ha abituati a soluzioni assolutamente originali ed eccentriche rispetto al sentire corrente. Sono ispirati alla filosofia e soprattutto alla pratica no-global i guerrilla stores, spartani esercizi commerciali dove trovare tutte le più recenti creazioni della casa di moda (ma anche di altre marche) che aprono silenziosamente le serrande in una città, non preceduti da alcuna campagna pubblicitaria, e tengono aperto per un solo anno, non di più. A volte meno. Trascorsi dodici mesi, il guerrilla-store chiude i battenti e si sposta altrove. Spesso gli esercenti del negozio non si preoccupano neppure di cambiare insegna se ne trovano una o di farla aggiungere, tanto la loro permanenza sarà comunque temporanea.